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Francesca Sacco e la poetica del collage
Francesca Sacco nasce a Genova nel 1984, sin da bambina esprime la sua creatività attraverso il disegno usando i blocchi di carta per modul continuo che il padre tipografo portava a casa. Fogli in successione che raccontano storie di sirene, castelli, animali fantastici, percorsi segreti sotto gli alberi, tutto a sviluppo orizzontale come la pellicola di un film. Non a caso finiti gli studi superiori Francesca si avvicina al Cinema, unendo la passione per il racconto a quella della fotografia si diploma in Direzione della Fotografia dove la messa in scena non avviene più su fogli di carta in sequenza ma davanti alla cinepresa. Resta però incompleto il bisogno di esprimersi attraverso le immagini ed è così che arriva il collage. Il desiderio di ricomporre, di rimettere a posto ciò che si era in precedenza separato, la forza straziante di tenere insieme racconti di vita non solo personali, non solo interiori, ma porre l orecchio sul mondo esterno e mettere in scena sullo stesso set le storie del quotidiano umano. Nasce così la sua opera, dall idea democratica di combinare elementi diversi tra loro disposti a convivere nello spazio simbolico del quadro. Ecco che Genova, palcoscenico protagonista della vita di Francesca, si offre come musa ispiratrice e banco di sperimentazione per spettacolizzare il collage.
Elementi architettonici come colonne, balconi, archi, finestre, portoni, cornicioni e tetti trovano un nuovo spazio nel racconto, avvicinando antico e moderno, lusso e miseria, abitato e abbandonato al dettaglio imprevisto del quotidiano, allo zingaro che suona, al “gatto innamorato che randagio se ne va”, alle insegne senza tempo dei negozi e delle botteghe dei centri storici, ai panni stesi come sipari sulle vite di chi abita dentro quelle case che esprimono la loro indistruttibile fragilità attraverso il frammento. Ed è proprio la frammentazione della vita quotidiana che esce dalle opere di Francesca, strizzando un occhio al nostro album dei ricordi, quelli che ci legano alla nostra città o a quella che abbiamo visitato durante un viaggio, a dare corpo alla ricerca artistica e personale. Ricomporre l incanto della vita quotidiana come quando al mattino raccogliamo i pezzi del sogno appena finito e cerchiamo di raccontarlo. Ritagli di memoria che scrivono una nuova storia.
Le opere di Francesca sono un invito alla ricerca della verità attraverso l’attenzione per il dettaglio. Il frammento, il ritaglio, è il vero protagonista è lui che racconta è lui che custodisce il racconto dell’insieme. l’imperfetto, l’irregolare, il fragile equilibrio delle città verticali che pezzetto su pezzetto ci implorano di essere guardate con occhi curiosi e attenti.
"The idea of collage comes from the need to give a new role to the “detail”. What once was part of an image becomes a lead protagonist in a new story. Photography is mixed with paper of sent and lost letters, to newspapers peeled and aged, random numbers and post-it maybe pinned here a there. In my works there is not only my hand but also the one of those who stopped the time by taking that picture or who has pinned that number on that paper. An apparent randomness brings together aesthetics and feelings weaving unknown lives together"